Ci raggiunge in redazione il comunicato stampa di AVM in merito al sondaggio rappresentativo sul tema della sicurezza dei minori sul web. Il produttore di router voleva capire se e come le famiglie svizzere si confrontano con il crescente pericolo derivante dall’utilizzo di Internet. Noi come tecnofili apparteniamo indubbiamente alla categoria di genitori che si preoccupano di come i nostri figli impiegano i device connessi a internet, e – a fronte dei risultati – condividiamo l’impressione che sia necessaria una importante opera di sensibilizzazione.
Pericolo Internet: solo il 48% delle famiglie svizzere se ne preoccupa
Che sia tramite smartphone, tablet, una console di gioco o con il proprio PC, oggi i bambini accedono ad Internet con estrema semplicità. Basta banalmente “googlare”, espressione ormai parte della quotidianità, per visualizzare ogni sorta di informazioni e fruire di numerosissimi altri svaghi. Tuttavia il pericolo è sempre in agguato e in aumento. Contenuti inappropriati, incontri spiacevoli, cyberbullismo e utilizzo smodato dei media digitali da parte dei minori sono a portata di click. Sono di questa opinione poco meno della metà degli intervistati che hanno anche confermato di confrontarsi in famiglia sull’argomento. Per contro la maggior parte degli svizzeri (> 51%) è rimasta indietro, evidenziando la necessità di incrementare le attività di sensibilizzazione. Questa quota di intervistati ha infatti dichiarato di non essersi mai occupata della questione e si compone sia di famiglie con bambini in età adatta alla navigazione Internet, sia di famiglie i cui figli sono già usciti “dal nido”, sia di nuovi nuclei familiari (due terzi del campione), che dichiarano di non percepire i pericoli derivanti da Internet, non avendo ancora figli o essendo gli stessi ancora troppo piccoli.
Tutela dei figli in Internet: in testa zone rurali, dirigenti e casalinghe
Sorprende l’ubicazione delle famiglie interessate al tema in confronto a quelle non interessate: la maggior parte dei genitori (circa il 42% degli intervistati) che ritengono necessario monitorare le attività online dei figli risiede in zone rurali e non in grandi città o nei principali comuni come ci si sarebbe aspettati. Una differenza che invece tende a zero tra le famiglie che non ne se ne occupano.
Il sondaggio smentisce il clichée secondo cui i genitori che ricoprono un ruolo dirigenziale o siano titolari di un’azienda dedichino meno tempo alle questioni familiari. Accade infatti l’esatto opposto: il numero dei titolari d’azienda o dirigenti che attribuisce importanza alla tematica è di due volte superiore a quello dei normali impiegati. Tale differenza però è riconducibile più al ruolo ricoperto in azienda che al livello di stipendio del singolo. Per quanto riguarda le donne, solo il 44% in totale ne parla regolarmente in famiglia, una quota composta per oltre la metà da casalinghe che si informano sui possibili pericoli e adottano provvedimenti per migliorare la competenza dei figli sui media digitali e il loro livello di protezione in rete.
Strumenti adottati per regolare l’utilizzo dei media digitali e per garantire la visualizzazione di contenuti adatti ai bambini
Con una quota pari all’81%, quasi tutte le famiglie interessate al tema della sicurezza dei minori sul web ritengono che un adeguato scambio di informazioni con i figli ne incrementi la rispettiva alfabetizzazione digitale. In oltre una famiglia su tre si discute dei potenziali pericoli e si adottano eventualmente misure tecniche on top per disciplinare il comportamento online dei bambini o per tenerli lontani da contenuti inappropriati. Con meno di una famiglia su cinque, risulta invece trascurabile la quota dei genitori che si affida esclusivamente alla tecnologia per regolare e monitorare l’uso di Internet dei propri figli. Infine, sulla falsariga del detto “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”, un genitore su venti si è registrato sugli stessi giochi online o social network dei figli.
Il ruolo della tecnologia
Per il produttore di router AVM la sicurezza online dei bambini è di fondamentale importanza. Con semplici funzioni integrate nei propri prodotti, AVM aiuta i genitori che vogliono mantenere il controllo su chi, quando e dove naviga e che desiderano stabilire quali piattaforme e quali dispositivi possano essere utilizzati per quanto tempo, senza doversi trasformare in tecnici professionisti. La mera tecnologia non è però una panacea contro tutte le insidie del web. Lo specialista delle comunicazioni è dell’opinione, che sia altrettanto importante informare i bambini sulla dimensione del World Wide Web e sui potenziali rischi connessi all’uso dei diversi media digitali in modo adeguato alla loro età, e di confrontarsi regolarmente sull’argomento in seno alla famiglia.