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Ragazzi su Social e Chat in età troppo prematura, videogiochi e contenuti violenti fruiti già in età preadolescenziale

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L’edizione 2018 dell’iniziativa G DATA “Cyberbullismo 0 in condotta” ha coinvolto circa 2000 ragazzi e 400 genitori di 9 provincie e 4 regioni italiane (Liguria, Piemonte, Lombardia, Marche). Risulta ancora preoccupante il livello di disinformazione dei ragazzi a fronte dei rischi a cui sono esposti in età fin troppo prematura.

Bologna – Essenziale per G DATA l’attività di formazione degli allievi delle scuole elementari e medie inferiori condotta insieme allo specialista della sicurezza in Rete Mauro Ozenda tra febbraio e maggio 2018. “La consapevolezza di aver portato, laddove mancava, un’educazione e cultura digitale di base per consentire ai nativi digitali di navigare, condividere e sfruttare le enormi potenzialità che la Rete presenta, riducendone al massimo i pericoli è per noi un’enorme fonte di motivazione: l’80% delle informazioni trasmesse ai 2000 ragazzi e 400 genitori coinvolti nell’attività di sensibilizzazione erano sconosciute ai destinatari dell’intervento fino al giorno prima”, commenta Giulio Vada, Country Manager di G DATA Italia, che non manca di menzionare un dato particolarmente preoccupante: rispetto al 2017 si sono anticipati i tempi nell’utilizzo di console e tablet connessi a Internet, impiegati già a partire dai 6 anni senza alcuna restrizione né filtro sui contenuti.

Dati allarmanti

Il feedback raccolto sull’utilizzo di Internet e Social da parte dei ragazzi in età compresa fra i 9 e 13 anni è il seguente:

Social, Intrattenimento e videogiochi

Il primo dato che emerge è il fatto che, eccezioni a parte, sui dispositivi dei ragazzi manca qualsiasi funzionalità di Parental Control o Protezione Minori, restrizioni e opportune configurazioni che dovrebbero consentire da un lato al genitore di controllare il figlio dall’altro di evitare che i bambini finiscano su contenuti inadatti, utilizzino giochi non adatti alla loro età, o ne abusino in termini di tempo dimenticandosi di tutto il resto. I nativi digitali utilizzano i dispositivi connessi alla Rete in modalità “multitasking”. Un modus operandi foriero di distrazioni che, quando si utilizzano strumenti quali Whatsapp o Instagram possono tramutarsi in un serio problema. Basti pensare all’inoltro di un contenuto strettamente personale a un gruppo anziché all’amico del cuore piuttosto che condividere l’immagine sbagliata sul proprio profilo Instagram.

In termini di messaggistica istantanea Whatsapp risulta essere lo strumento preferito dai ragazzi delle medie per comunicare con amici e parenti preferito. Hanno un gruppo per ciascun hobby o attività sportiva che condividono con i amici e non (i ragazzi risultano collegati mediamente ad almeno 5 gruppi: quello della classe, dei parenti più stretti, dei gamer, delle muser e dell’attività sportiva che svolgono). Sono inconsapevoli del fatto che un messaggio inviato e poi cancellato si possa comunque recuperare.

Fra i Social il più usato fra le ragazzine nella fascia 9-12 anni resta Musical.ly. Sebbene rispetto al 2017 si sia riscontrata una maggior attenzione circa l’attivazione di un profilo privato su questa piattaforma una parte dei fruitori accetta comunque richieste di amicizia di sconosciuti facendo dunque decadere i benefici derivanti dal profilo privato. Altra differenza rispetto all’anno precedente è il calo drastico di iscritti nella fascia tra i 13 e i 14 anni, che l’abbandonano per un improvviso pudore. Purtroppo però, quando decidono di farlo, cancellano l’app pensando di aver disattivato l’account, che invece rimane in standby a disposizione del primo “cacciatore di profili abbandonati” intento al furto d’identità. Quello dei profili abbandonati è un problema è abbastanza comune fra i giovani: una volta iscrittisi a un servizio, qualora ne dimentichino la password non tentano di recuperarla, generano semplicemente un nuovo profilo. Scarsa quindi l’attenzione nella gestione delle password e dei dati personali inseriti sui profili e condivisi con perfetti sconosciuti. Sino ai 16 anni i bambini che utilizzano i social dovrebbero sempre avere un nickname di fantasia, una foto profilo di fantasia, dati personali oscurati, cosa che avviene nel minor numero di casi.

Musica, immagini e video sono il tipo di contenuti che maggiormente attrae i ragazzi. Immagini e foto in particolare vengono condivise per lo più su Instagram. Anche questo caso, rispetto all’anno precedente, i ragazzi sono maggiormente consapevoli dell’importanza di gestire un profilo privato ma il desiderio di sapere chi ha sbirciato o si ha salvato le immagini o video postati prende il sopravvento e spinge molti di loro (soprattutto le ragazze) a creare profili aziendali per poter vedere chi e quanti hanno consultato il loro profilo, hanno guardato le immagini e i video postati, fruendo delle statistiche aggiornate appannaggio delle aziende, rinunciando ai vantaggi del profilo privato.

Entrando poi nel mondo dell’intrattenimento, i ragazzi in particolare prediligono videogiochi quali Minecraft , Clash Royale, Fortnite e GTA. Quest’ultimo impiegato per un buon 20% già in quinta elementare, nonostante l’indicatore PEGI ne consigli la fruizione a partire dai 18 anni per la continua esposizione a contenuti di tipo violento.

Fra le principali piattaforme di intrattenimento musicale ricordiamo Spotify (scaricato su alcuni device e craccato per usufruire delle funzioni altrimenti a pagamento) e per le Serie TV da evidenziare Netflix con abbonamento PREMIUM che consente la visione contemporanea su 4 schermi (uno paga l’abbonamento e poi si dividono i costi in 4).

Rispetto all’installazione delle app permane la superficialità e la carente verifica delle recensioni delle app. Una buona percentuale di ragazzi utilizza aptoide, negozio online di applicazioni che, se utilizzato impropriamente per scaricare applicazioni craccate, aumenta notevolmente il rischio di essere infettati da malware.


L’infografica intera è reperibile qui


GDATA

Fondata nel 1985 a Bochum, G DATA vanta una storia di oltre trent’anni nella lotta e prevenzione contro le minacce informatiche ed è uno dei principali fornitori al mondo di soluzioni per la sicurezza IT, insignite di numerosi riconoscimenti per la qualità della protezione fornita e l’intuitività d’uso. G DATA produce e commercializza soluzioni di sicurezza totalmente aderenti alle normative europee sulla protezione dei dati. Il portafoglio prodotti G DATA comprende soluzioni di sicurezza per le imprese, dalle micro alle grandi aziende, e applicazioni rivolte all’utenza consumer. Partner tecnico di Ducati Corse per la MotoGP, G DATA ha il compito di proteggere i sistemi IT di pista del team Ducati. L’azienda patrocina altresì il Teatro Comunale di Bologna e diversi eventi volti all’accrescimento culturale e all’aggregazione sociale tra cui mostre e corsi presso istituti scolastici per favorire un uso consapevole del web e dei social media. Ulteriori informazioni su G DATA e sulle soluzioni di sicurezza sono consultabili sul sito www.gdata.it

(Courtesy @sabcomms)

 

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