Con la vendita di oltre 168 milioni di dispositivi su scala globale, nel solo primo trimestre del 2019 il volume d’affari generato tramite prodotti per la smart home é cresciuto di oltre il 37% rispetto allo stesso periodo del 2018. Soluzioni gestibili tramite comandi vocali, come gli altoparlanti intelligenti, sono tanto apprezzate quanto le smart TV, le videocamere e i citofoni intelligenti. Cresce l’interesse per fornitori di una esperienza domotica più “privata”
Un recente rapporto della International Data Corporation (IDC) evidenzia che nel solo primo trimestre del 2019 sono stati forniti all’utenza finale oltre 168 milioni di dispositivi per l’automazione domestica, con una crescita superiore al 37% rispetto all’anno precedente. Secondo IDC, l’evidente incremento della domanda poggia sul maggior consenso tributato agli apparecchi operanti nella rete domestica, tra cui smart speaker e TV, videocamere e (video)citofoni intelligenti.
In termini di incremento, gli altoparlanti „smart“ paiono farla attualmente da padroni, con un aumento dei fatturati di un terzo nel corso dell’anno. Secondo IDC, ne sono stati venduti oltre 23 milioni nel primo trimestre del 2019. Con 5,1 milioni di dispositivi forniti Amazon risulta il più apprezzato dai consumatori, tuttavia Google sta guadagnando rapidamente terreno (4,1 milioni di apparecchi). La rilevanza del mercato cinese interno é sottolineata secondo IDC dal fatto che i tre attori principali, ossia Alibaba, Baidu e Xiaomi, si concentrano per ora quasi esclusivamente sui consumatori cinesi.
Gli utenti vogliono soluzioni domotiche sicure
“La disponibilità degli altoparlanti smart e, più di recente, dei display intelligenti ha contribuito a rendere il mercato della domotica più accessibile ai consumatori“, afferma Jitesh Ubrani, Research Manager di IDC. Tuttavia, a dispetto della popolarità dei prodotti Amazon e Google, le crescenti preoccupazioni relative alla privacy e alla tutela dei dati avrebbero favorito anche l’avanzata di fornitori di soluzioni smart home che garantiscono un’esperienza domotica più „privata“. A fronte della ricorrente copertura mediatica su falle di sicurezza e violazioni della privacy dovute ad altoparlanti smart o assistenti vocali, i consumatori ricorrono infatti sempre più spesso a soluzioni che tutelino i propri dati e la propria abitazione.
Una tutela garantita ad esempio con i prodotti che supportano lo standard radio ULE, che risulta particolarmente sicuro e consente ai consumatori di avvalersi di soluzioni domotiche di diversi produttori come prese intelligenti, termostati per radiatori, sensori di movimento, contatti porta/finestra (p.es. Panasonic). Dispositivi che vengono collegati alla rete domestica e gestiti centralmente tramite router dotati di stazione base DECT che supporti lo standard ULE HAN FUN (p.es. FRITZ!Box). Persino citofoni compatibili con questo standard possono essere integrati nella smart home.
Il fatto che lo standard radio ULE si basi sulle frequenze DECT cifrate, ossia quelle impiegate per condurre telefonate con i cordless domestici è un ulteriore vantaggio, poiché fa si che questo protocollo per la smart home sia predestinato per la trasmissione vocale con un plus: a differenza dei dispositivi dotati di assistenti vocali attualmente sul mercato, questa soluzione funziona anche offline.
Previsioni rosee per i prossimi anni
L’avanzata della smart home proseguirà a pieno ritmo anche nei prossimi anni secondo lo studio di IDC. Tra le diverse tipologie di apparecchi, i dispositivi per l’intrattenimento video dovrebbero assicurarsi il primato. Secondo le previsioni infatti, entro il 2023 il 29% dei fatturati mondiali sarà riconducibile a questo ambito.
Soluzioni per il monitoraggio delle abitazioni e dispositivi di sicurezza come videocamere, serrature e citofoni intelligenti seguiranno a ruota con una quota del 23,9%. La crescita degli altoparlanti smart invece rallenterà fino a presentare tassi di incremento ad una cifra. Per il 2023 IDC prevede una crescita di un mero 4,7% rispetto all’anno precedente. Questo rallentamento potrebbe essere dovuto da un lato alla saturazione del mercato, dall’altro all’aumento del numero di apparecchi come televisori, termostati e lampade dotati di funzionalità oggi primariamente elemento distintivo degli smart speaker.
Naturalmente IDC ha fornito anche previsioni per l’anno in corso. Secondo lo studio entro la fine del 2019 saranno venduti 840,7 milioni di dispositivi. Una cifra destinata ad aumentare ad 1,46 miliardi entro il 2023, con un tasso di crescita annuale di circa il 15%.