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Sennheiser HD 800 S – L’ultima frontiera della musica in cuffia

Il suono stereofonico in cuffia nella stragrande maggioranza dei casi è riduttivo rispetto a un impianto due canali tranne per i rari prodotti da riferimento.

In passato ho avuto il piacere di confrontarmi con una cuffia di assoluta eccellenza dello storico costruttore giapponese STAX, l’elettrostatica SR-Lambda Signature, ingegnerizzazione complessa, capace di un’estensione sonora mai udita prima e irraggiungibile dalle classiche magnetodinamiche in un’epoca in cui erano in voga i Walkman Sony. Il prezzo era esorbitante senza contare il costo aggiuntivo per l’amplificatore dedicato, giustificabile dall’appassionato esigente quando impossibilitato a un diverso ascolto.

Oggi come allora stupore qualitativo e magnificenza acustica vedono spostarsi il mio baricentro audiofilo verso un’altra azienda d’eccellenza come la tedesca Sennheiser, che dopo circa dieci anni di onoratissimo servizio dell’HD 800 l’ha rinnovata e migliorata con l’erede HD 800 S.

Un prodotto considerato inizialmente di nicchia ma l’elevata domanda da parte degli appassionati così come dei professionisti ne ha decretato l’indiscusso successo per quello che a oggi è considerato dai più la summa della tecnologia al servizio del due canali puro in cuffia.

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Forma e contenuto

L’HD 800 S trova posto all’interno di una prestigiosa custodia con due diversi cavi, entrambi lunghi 2,5 metri con diversi terminali: il classico jack da 6,3 mm oppure il connettore XLR maschio 4 poli per eventuale amplificatore bilanciato.

Padiglioni con rivestimento in alcantara, tessuto scamosciato resistente all’acqua. La cuffia è del tipo dinamico e aperta per cui l’unico uso corretto è all’interno di ambienti silenziosi privi di ingerenze sonore esterne. Incredibile il telaio composto da materiali a norma aerospaziale per un’acustica inerte.

Con 300 Ohm di impedenza pilotare correttamente l’HD 800 S non è così immediato. Un amico appassionato e profondo conoscitore anche del due canali mi ha stupito non poco quando, alle mie rimostranze sull’iniziale impossibilità di testarle correttamente, mi ha suggerito di applicarvi un riduttore collegandole a uno smartphone di ultima generazione. Spiacente, non mi sono minimamente sognato di connetterle a un qualsivoglia ‘imbuto digitale’ per ascoltare musica liquida di dubbia provenienza(!).

Driver da 56 mm, ampio studio per abbassare il più possibile le risonanze e dare agio a un’impressionante risposta in frequenza da 4 a 51.000 Hz (a -10 dB), migliorata rispetto al modello precedente poco meno sensibile alle basse frequenze, 6 – 51.000 Hz, sensibilità 102 decibel. Altro aggiornamento è stato risolvere il problema segnalato dagli audiofili che si presentava con un picco attorno ai 6 kHz (tramite risuonatore di Helmhotz).

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Prova d’ascolto

Ricordando che l’azienda con sede ad Hannover offre a perfetto complemento ben due amplificatori (HDVD800 e HDVA600) il limite più basso che mi sono imposto è il classico sinto-amplificatore home theater di livello medio alto come il Yamaha RX-V3800 sfruttando l’ingresso jack 6,3 mm. Pastosità e ampiezza dinamica sono già godibili mettendo la cuffie alla frusta con i CD selezionati, spaziando per epoche diverse e diversi tipi di registrazione come i GRP Digital Master piuttosto che l’Ultradisc II Original Master Recording. Unica modalità d’ascolto possibile la stereofonica flat senza chiamare in causa alcun tipo di rielaborazione, ci mancherebbe.

In assenza dell’HDVD800 ho avuto modo di provare al meglio le cuffie attraverso l’amplificatore QES Labs HPBA-2 S, apparato reference hi-end capace di una risposta in frequenza 1,5 Hz – 850.000 Hz, pilotaggio a corrente, accetta cuffie con impedenza pari o superiore ai 200 Ohm. Nessun colore sonico di fondo, nessuna alterazione della scena sonora, un risultato da urlo con un’immagine musicale prossima alla tridimensionalità. La musica classica è puro piacere, suono neutro senza alterazioni.

Facile immaginare come un simile sistema sia in grado di portare alla luce tutti i difetti di una registrazione, tra eccessi di compressione, riverberi e inversione di fase. Tutto il contrario per uno dei miei dischi reference come il mitico “Warning” di Billy Cobham, GRP Digital Master made in U.S.A. 1985. Basse frequenze esaltanti e una purezza d’insieme che mi hanno subito tolto il fiato, ascoltando il basso elettrico di Baron Browne così come la batteria del ‘metronomo vivente’ Billy Cobham nel primo esaltante brano Mozaik. Persino album non esattamente leggendari quanto a qualità di registrazione come “Blind Faith” della band omonima (nella versione Original Master Recording, 1969) ha illuminato la scena sonora con un equilibrio come non avevo mai ascoltato prima. Meno esaltante il risultato con il sestuplo live dei Phish “Hampton Comes Alive” selezionando inediti e cover tra culto e indifferenza dei più. Ho saggiato Stash ma anche Cry Baby Cry dei Beatles e le amabili distorsioni della rivisitazione Sabotage dei Beastie Boys. Sulla musica dal vivo timbrica esaltante in gamma medio-alta lasciando poco più indietro basso e batteria.

Verdetto

Con HD 800 S Sennheiser è riuscita ad accontentare i puristi del suono amanti di generi musicali oltre jazz e classica, ampliando la risposta in frequenza e migliorando la resa complessiva specie in gamma bassaUn prodotto reference assoluto al pari delle Audeze LCD-X proprio come recita lo slogan di QES Labs: “Il suono com’è, non come dovrebbe essere”. Prezzo 1750 CHF.

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